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Le difficoltà dello Stato Pontificio e del Regno delle Due Sicilie nella repressione del brigantaggio tra 1814 e 1825 furono assai evidenti, con provvedimenti inefficaci a causa delle effimere strategie messe in campo e dalle spesso critiche condizioni socio-economiche delle campagne. In quegli anni, il nome del famoso brigante Antonio Gasbarrone di Sonnino generava profondo terrore tra i proprietari dei territori oggi compresi tra Abruzzo, Lazio e Molise, dove anche la popolazione dei piccoli borghi di montagna subì le devastanti incursioni delle sue bande.